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Gastroenterologia
e Colonscopia

Gastroscopia

La gastroscopia o EGDS, Esofago-Gastro-Duodeno-Scopia, è effettuata, con o senza sedazione, per la diagnosi precoce e la valutazione delle affezioni gastroenterologiche.

È un esame che viene eseguito con una sottile sonda flessibile (l’endoscopio) che permette di avere “un’immagine” accurata dell’esofago, dello stomaco e del duodeno. È così possibile valutare la presenza di eventuali patologie (anomalie) quali infiammazioni, ulcere, polipi, tumori.

 

Quando serve la gastroscopia

Spesso temuta perché fastidiosa, con una semplice preparazione e una lieve sedazione può essere tollerabile.
Inoltre, durante l’esame lo specialista ha la possibilità di prelevare dei piccoli frammenti di mucosa per la biopsia, che verranno poi analizzati permettendo di diagnosticare in modo ancora più approfondito patologie del primo tratto dell’apparato digerente consentendo terapie più mirate.

La gastroscopia è un esame che viene prescritta di solito dal medico gastroenterologo, o dal medico di base.

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Gastroscopia

È meglio che mi faccia accompagnare da qualcuno o posso venire da solo? Potrò guidare la macchina per tornare a casa?
È preferibile farsi accompagnare, in modo che il medico possa somministrare un sedativo che faciliti e renda meno fastidioso l'esame. La sedazione impedisce al malato di tornare a casa da solo, in particolar modo se alla guida di una macchina.

L'esame è doloroso o provoca altri tipi di disagio?
L'esame non è doloroso, perché prima dell'indagine viene effettuata una lieve sedazione. Un leggero fastidio può derivare anche dall'aria che talvolta è necessario soffiare attraverso il sondino per distendere le pareti dello stomaco. Dopo l'esame, inoltre, si potrebbe percepire irritazione alla gola e gonfiore di stomaco. Questi ultimi sono comunque disturbi che scompaiono nell'arco di 24 ore.

Quanto dura?
La procedura richiede tra i 15 e i 20 minuti.

Come ci si prepara all'esame?
L'assenza di cibo nei tratti superiori dell'apparato digerente garantisce una migliore visualizzazione e accuratezza diagnostica. Per questo motivo, è opportuno restare a digiuno evitando di ingerire cibi o bevande per almeno 6-8 ore prima dell'esame; l'ultimo pasto che precede la gastroscopia dovrà comunque essere leggero e facilmente digeribile. Se la gastroscopia viene effettuata di pomeriggio è consentita una colazione leggera, a base di tè e fette biscottate, oppure grissini entro le ore 7.00. E' bene non fumare prima dell'esame.

In genere, non occorre sospendere l'assunzione di eventuali farmaci che vengono assunti come terapia abituale; a tal proposito, si rimanda comunque alle indicazioni mediche.
Immediatamente prima dell'esame, il paziente viene informato delle modalità di esecuzione della gastroscopia e dei rischi di tale indagine, richiedendo il consenso all'esecuzione dell'esame. Durante il colloquio, il paziente avrà cura di informare il medico o l'operatore sanitario di eventuali terapie mediche in atto, allergie e reazioni avverse a farmaci, malattie pregresse ed eventuali esami endoscopici cui sia già stato sottoposto. La donna in età fertile dovrà inoltre avvertire dell'eventuale o sospetta gravidanza.

La sua esecuzione è indicata per la diagnosi di numerosi disturbi e patologie e per comprenderne le cause:

  • nausea, vomito, difficoltà digestive persistenti con sintomi d’allarme come età superiore a 55 annicalo di pesofamiliarità di I grado;
  • disfagia, ovvero difficoltà di deglutizione e sensazione di stop del cibo in esofago;
  • pirosi retrosternale o epigastrica resistente a terapia nel sospetto di malattia da reflusso gastro-esofageo;
  • sanguinamento del tratto digestivo alto, comprovato da episodi di emissione di sangue rosso vivo con vomito o dalla presenza di feci scure (melena);
  • infezione da Helicobacter Pylori (responsabile di disturbi gastrointestinali ricorrenti, nel sospetto di ulcere gastriche o duodenali, gastriti appartenenti a lesioni con caratteristiche pre-cancerogeniche);
  • anemia; 
  • sospetta celiachia quindi per conferma o esclusione con istologica dopo biopsie duodenali;
  • asportazione endoscopiche di polipi gastrici e duodenali riscontrati occasionalmente in corso di gastroscopia o con altre metodiche;
  • controllo dopo precedenti di gastroscopia con istologico di lesioni precancerose;
  • controllo dopo asportazione chirurgica totale o parziale di tumori gastrici ed esofagei;
  • tumori. 

Colonscopia

La colonscopia è un esame endoscopico con cui è possibile osservare la superficie interna del colon e del retto e di conseguenza si utilizza per la diagnosi di malattie infiammatorie croniche, diverticoli, polipi e tumori maligni.

La colonscopia è importante anche per la prevenzione secondaria del tumore del colon-retto, il secondo tumore più frequentemente diagnosticato nella popolazione italiana.

Solitamente si effettua se il paziente risulta positivo all’esame del sangue occulto fecale, che rientra nei programmi di screening regionali per la diagnosi precoce dei tumori del colon-retto, indirizzati alla popolazione fra i 50 e i 69 anni.

Forma, decorso, calibro e colore delle viscere vengono analizzati grazie al colonscopio, uno strumento composto da un tubo flessibile collegato a una fonte di luce e munito di microcamera (sonda endoscopica), che viene introdotto nel canale anale.

A seconda della porzione di intestino che si esamina, si parla di:

  • rettosigmoidoscopia, se vengono visualizzati solo gli ultimi 50-60 cm circa del tratto digestivo, costituiti dal retto e dalla parte finale del colon chiamata sigma; in alcune regioni italiane la rettosigmoidoscopia è utilizzata come test di screening per i tumori del colon-retto, poiché quasi due terzi di questi si sviluppano nel retto e nell’ultima parte del colon;
  • pancolonscopia o, più brevemente, colonscopia, se si fa risalire lo strumento fino a raggiungere l’ultimo tratto dell’intestino tenue, quando ciò è possibile. È bene ricordare, infatti, che in circa il 10 per cento dei casi l’esplorazione completa del colon può non riuscire per conformazione individuale o per precedenti interventi chirurgici all’addome.

 

Durante la colonscopia è possibile, inserendo nel tubo flessibile gli strumenti necessari, effettuare biopsie e asportare polipi.

Questi ultimi sono protuberanze che si formano sulla superficie del colon e che nel tempo possono trasformarsi in un tumore maligno: asportarli quando sono di natura benigna o precancerosa protegge dallo sviluppo del tumore del colon-retto.

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COLONSCOPIA

Chi può fare l’esame
In linea di massima la colonscopia la possono fare tutti. È consigliata a partire dai 50 anni perché offre la possibilità di individuare un tumore fin dalle fasi più precoci, ben prima che dia segno della propria presenza, nonché di trovare ed eliminare i polipi.

I casi in cui l'esame è controindicato sono pochi e di solito legati a un malessere improvviso e grave che faccia sospettare condizioni quali una dilatazione del colon su base infiammatoria (chiamata megacolon tossico), oppure una diverticolite acuta o una perforazione intestinale. La colonscopia è sconsigliata nelle prime settimane successive a un intervento chirurgico all'addome o nel periodo immediatamente successivo a un infarto, perché c’è il rischio che la procedura inneschi delle aritmie.

I pazienti in terapia anticoagulante o antiaggregante devono rivolgersi al medico curante o al servizio di endoscopia almeno sette giorni prima per definire l’eventuale sospensione della terapia.

Quanto dura
La durata dell'esame dipende dalla lunghezza dell’intestino esplorato e dall'eventuale necessità di fare biopsie e asportare polipi. Una semplice rettosigmoidoscopia può durare da 15 a 20 minuti, nel caso ci siano polipi da togliere.
Occorre qualche tipo di preparazione particolare all'esame?
Sì, la preparazione alla colonscopia è fondamentale per la qualità dell'esame.
Al momento della prenotazione, il Centro consegnerà un foglio con precise istruzioni al riguardo o si puo'scaricare dal sito la preparazione nella sezione DOCUMENTI. È bene leggerle già al momento della prenotazione, annotando sul calendario la data in cui cominciare la preparazione all’esame, e seguirle scrupolosamente per non dover ripetere la procedura una seconda volta, nel caso la parete dell'intestino non sia sufficientemente libera per essere ben esaminata.

Per quanto riguarda l’alimentazione, generalmente le restrizioni riguardano i due-tre giorni prima dell'esame, nei quali ci si deve astenere da tutti gli alimenti ricchi di scorie, come frutta, verdura, pasta e cereali integrali, mentre è possibile mangiare uova, carne, pesce, brodo, spremute, succhi di frutta, passate, omogeneizzati e, in piccole quantità, pasta e pane di farina raffinata.

È meglio che mi faccia accompagnare da qualcuno o posso venire da solo? Potrò guidare la macchina per tornare a casa?
Sì, il paziente deve farsi accompagnare in struttrae non guidare la macchina per tornare a casa, considerando che l’azione sedativa dei farmaci somministrati prima della colonscopia potrebbe rallentare i riflessi.

La colonscopia è dolorosa?
Grazie alla sedazione cosciente si possono ridurre fastidio e dolore fino ad azzerarli.

Come si esegue la colonscopia

La colonscopia è una procedura endoscopica invasiva che la maggior parte delle persone teme perché può essere dolorosa e mettere a disagio. Per questo in genere si ricorre a una sedazione leggera (sedazione cosciente) con farmaci ipnotici e antidolorifici, somministrati per via endovenosa, per favorire il rilassamento e ridurre fastidio e dolore. Solo in casi particolari si ricorre a una sedazione profonda che addormenta completamente il paziente.
Durante l’esecuzione dell’esame, il paziente è sdraiato sul fianco sinistro, con le cosce flesse sul bacino e le ginocchia piegate, in posizione fetale . Per garantire una migliore visualizzazione della mucosa, viene insufflata anidride carbonica attraverso il colonscopio, in modo da distendere le pareti intestinali.
Il medico esamina le immagini trasmesse dalla microcamera e, se vede una lesione sospetta che potrebbe per esempio essere sintomo di una malattia infiammatoria o tumorale, con apposite pinze introdotte attraverso il colonscopio può prelevare alcuni frammenti di  tessuto (biopsia) da sottoporre a esame istologico.
Durante l’indagine si possono anche asportare direttamente eventuali polipi (polipectomia).

Palloncino Intragastrico Allurium

ll palloncino Allurion è un palloncino morbido. Viene posizionato, in particolare, all’interno del tuo stomaco. Inoltre è l’unico palloncino intragastrico disponibile che non richiede procedure chirurgicheendoscopiche anestetiche per il posizionamento o la rimozione.

Il posizionamento del palloncino viene eseguito nel corso di una breve seduta ambulatoriale di 20 minuti.
In aggiunta, dopo circa 16 settimane, il palloncino si svuota autonomamente e viene espulso spontaneamente.

Basta ingerire una capsula (grande come una pastiglia) contenente il palloncino sgonfiato con un catetere: una volta confermato che il palloncino é nello stomaco tramite i raggi X, il palloncino viene riempito con acqua attraverso un catetere.

Una seconda radiografia serve per assicurarsi che il palloncino sia riempito correttamente.

Una volta inserito nello stomaco da un medico specialista durante una visita ambulatoriale il paziente torna immediatamente alla sua vita normale.

Il trattamento con il palloncino Allurion viene seguito da un team multi-disciplinare che accompagna, monitora e assiste il paziente per tutta la durata del percorso, supportandolo anche nel post-espulsione per mantenere il peso forma nel tempo.

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